La solitaria 'traversata' di Wendy Davis per far deragliare
la legge anti-aborto nello stato del Texas, di tweet in tweet, è già probabilmente una notizia 'scaduta'.
Vale la pena ritornarci per vedere quali i
varchi di possibilità che possono aprirsi in una vita. Documentandosi un po' si
scopre che la senatrice Davis, figlia di madre single, da venditrice di succhi di frutta è riuscita a 19 anni, a
sua volta divorziata e con una figlia, ad entrare all'università per poi essere
ammessa alla Law School di Harvard. Sarà ricordata per avere con un discorso di
oltre 11 ore evitato che passasse una legge per la limitazione della pratica
abortiva in Texas.
Una prova anche fisica, considerando gli obbighi imposti dal
protocollo nel pronunciare un discorso: bisogna stare dritti
in piedi, senza appoggiarsi e senza fare pause neppure quella per andare in bagno.
Questa singolare esperienza mi ha fatto pensare che le
rivoluzioni in Occidente si fanno altrove non certo qui da noi. Non so proprio
immaginarmi alcuna delle nostre deputate o senatrici sobbarcarsi il peso di una
campagna ostruzionista (o di civiltà) condotta anche in autonomia per la difesa
dei diritti delle donne: tanto ancillare è diventata la presenza delle donne
nella politica italiana. Non si spiega diversamente il vuoto di diritti che
tocca in particolare le donne e l'autodeterminazione sul nostro corpo. Ripercorrendo
rapidamente i post che da questo blog abbiamo dedicato direttamente o indirettamente
alla legge sull'aborto - ne abbiamo ricostruito l'iter e, via via, ricordato l'anniversario,
la costante messa a rischio, le formule per limitare il danno, nonchè il campo minato in cui le donne italiane si trovano quando oggi, anno 2013, intendano
sottoporsi alla ivg (interruzione volontaria di gravidanza) - mi sorge il
dubbio che non eravamo, non siamo correttamente equipaggiate.
Forse sarà meglio bandire le birkenstock, già succedute alle
gloriose zeppe, per delle più adeguate running shoes in varie sfumature di rosa,
già iconiche!
MGrazia
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