3 giugno 2012

La Superrriforma della Squola!

A school reform in Italy...

Affezionat* lettor*,
è vero, abbiamo la nostra paginetta di segnalazioni possible&impossible, ma la capacità della realtà di superare (per lo più in peggio) la fantasia a volte impone una eccezione.
Ecco dunque che cosa mi sono trovata di fronte aprendo Repubblica online in una mattinata domenicale di giugno che avrebbe voluto essere sonnolenta estiva e vacanziera. Ma i supertecnici del governo tecnico non dormono mai, essi pensano incessantemente al nostro bene e quindi producono questo:

http://www.repubblica.it/scuola

Ecco, io non so come sarà davvero questa Superiforma, in un estremo slancio di generosità voglio dare il beneficio di inventario. Ma leggere di una cultura ridotta a ridicola e umiliante paghetta per il migliore studente di istituto –  invece di veicolo vivo di una conoscenza approfondita e creativa del mondo – mi dà una tristezza infinita. E le olimpiadi di italiano, geografia, filosofia, storia.... (meno male che non si chiamano littoriali della cultura...) concepite come cura dei mali profondi della nostra scuola? Qui di profondo c'è solo il disprezzo per i metodi e i contenuti di un insegnamento come relazione complessa e mai univoca.


Idee vecchissime dall'odore così stantio che è quasi impossibile prenderle in considerazione. Che pena questi signori e signore arrivati a noi direttamente dagli anni ottanta, morti (culturalmente parlando) che camminano, anziani yuppies tristi e senza speranza, perduti in un mondo che non esiste più mentre quello reale sta abbondantemente franando loro intorno. Aggrappati nel vuoto di idee ad una meritocrazia paternalistica che farà ridere amaro generazioni di studenti costretti a confrontarsi con ben altro che le olimpiadi della geografia. Svegliateli prima che sia troppo tardi, che si sa, da sempre il sonno della ragione genera mostri. Oppure, se volete continuare a baloccarvi con il vostro teatrino scaduto, signori e signore, fatelo, per favore, lontano dalle nostre scuole e dalle nostre vite.
Paola

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