Bodies, chips of thoughts, meanderings
Complice la calura estiva che ci "espone" più direttamente allo sguardo altrui? Non so, raccolgo frammenti impressioni schegge con e senza memorie di me attorno al corpo, ai corpi, di carne, in questi giorni.
Complice la calura estiva che ci "espone" più direttamente allo sguardo altrui? Non so, raccolgo frammenti impressioni schegge con e senza memorie di me attorno al corpo, ai corpi, di carne, in questi giorni.
E di come continuiamo come falene impazzite a inanellare spirali attorno a una carnalità che ci spaventa e ci interroga, sempre: abbiamo cercato di decostruirla, interrogandoci sul piacere e il potere (la donna clitoridea e quella vaginale) sulla norma e la differenza, su identità multiple, indefinite, transeunti. Storicamente abbiamo cercato di depotenziarla, assoggettandola a logiche di potere e disciplina disincarnate. Con l'aiuto della tecnologia tentiamo di smaterializzarla: senza troppo successo, se in un mondo che può offrire, grazie ad essa, una gamma pressoché infinita e sempre aggiornata di svaghi sessuali (magari anche "sicuri" e a basso costo) persistono la prostituzione "tradizionale" - scelta o imposta con brutale violenza che sia - e altre pratiche più o meno libere, significa che l'incontro di due o più corpi, del loro odore, della loro pelle, del loro suono e respiro e materialità del tocco e della voce resiste, fa resistenza. C'è dentro ognuno di noi qualunque sia la nostra scelta situazione preferenza sessuale, comunque la esprimiamo, sempre, come un'acuta nostalgia della presenza incarnata e di un'esplorazione intima e materiale che non può essere mediata da nient'altro. C'è, persiste, nonostante noi, s'incaglia in quelle relazioni che si organizzano mediate dal denaro, implode, insopportabile e terribile, nell'uso brutale che del proprio corpo si fa come arma nella violenza.
Questo è - ancora? - il nostro limite e un viaggio senza limiti insieme, luogo di straordinaria libertà e dell'annichilimento più estremo allo stesso tempo, luogo senza tempo che ha il suo tempo nel logorarsi della carne, fantasma e materia, dolore e gratuità. Sete che, per definizione, mai verrà soddisfatta.
Paola
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