(breve interpolazione I
nei giorni scorsi mi ero chiesta
se tutti quelli che hanno avuto ripetuti orgasmi pronunciando o scrivendo le
magiche parole “governo tecnico” avessero mai letto Foucault, ho scoperto che
non ero la sola.)
che nella circostanza attuale sta
assumendo una sfumatura messianica e salvifica che ha più a che fare con la
superstizione che con la politica,
(breve interpolazione II
leggendo del bigliettino di L. a
M. ho pensato che la sinistra-non-di-sinistra italiana non vedeva l’ora di poter
tornare a leccare liberamente il culo al liberismo, invece di nascondersi
dietro le tende del reparto per adulti delle videoteche...)
ce n’é una che fa proprio il paio
con le affermazioni reazionarie tanto in voga nel nostro paese sul modo in cui il
corpo delle donne abbia il diritto di occupare lo spazio pubblico. Mi riferisco
alle considerazioni sulle ministre del governo M., mi riferisco all’oscena
asserzione che un mezzo tacco, un fil di perle e un’ostia siano inequivocabili
indicatori di onestà e capacità.
Di cosa stiamo parlando di
preciso? Perché io credo di non capirlo.
Parliamo della presenza di donne
con cariche importanti all’interno di un esecutivo? Parliamo di quali donne
abbiano o meno il diritto di assumere tali cariche? Parliamo della scelta tra tette
gonfiate e messe in piega cotonate? Parliamo del pubblicitario dilemma tra qualità
e quantità? Parliamo della sostanziale differenza tra ministri col portafoglio
e ministri senza portafoglio? Parliamo, per caso, di donne-per-bene e donne-per-male?
Scusate la semplificazione, ma io
ho tanto la sensazione che una parte del femminismo italiano sia ancora fermo all’inutile
questione anni ’90 riassunta nella domanda: “Una donna torero è una conquista o
un regresso?”.
Perché io la risposta ce l’ho, é semplice e non ammette opinioni:
una donna torero é un refuso politico-culturale, tanto quanto un uomo.
Per chiarire quello di cui sto parlando, a uso e consumo degli amanti della
presunta oggettività dei numeri, mi sono armata di pazienza ed ho trascritto (fonte governo.it) la
durata dei governi e i ministri donna negli ultimi 19 anni (da storica decido
di considerare periodizzante il primo governo Amato, quello dell’aprile 1992).
E per restare nella tecnica assegno
un compitino di matematica:
calcola per quanti anni, tra
quelli indicati nella Tabella a, ci sono stati governi berlusconi e per quanti anni governi
non-berlusconi; calcola il numero totale di ministri donna e quante di queste
hanno avuto un ministero col portafoglio; stabilisci se, nell'arco temporale
indicato, gli incarichi hanno subito una progressione o una regressione e
realizza un grafico con: nelle ordinate il nome del governo e nelle ascisse il
numero di ministri donna; rispondi da sol* alle domande che ti si porranno inevitabilmente dopo aver eseguito i calcoli richiesti.
(breve interpolazione III: porca
paletta! Ho appena scoperto che word ha il correttore automatico della
maiuscolità di Berlusconi, non vuole che lo scriva minuscolo)
Tabella a
I Governo Amato (28.06.1992 -
28.04.1993): Pubblica istruzione, Rosa Russo Jervolino.
Governo Ciampi (28.04.1993 -
10.05.1994): Affari sociali, Fernanda
Contri; Pubblica istruzione, Rosa Jervolino Russo; Sanità, Maria Pia Garavaglia.
I Governo Berlusconi (10.05.1994
- 17.01.1995): Risorse agricole alimentari e forestali, Adriana Poli Bortone.
Governo Dini (17.01.1995 -
17.05.1996): Affari esteri, Susanna Agnelli.
Governo Prodi (17.05.1996 -
21.10.1998): Pari opportunità, Anna Finocchiaro; Solidarietà sociale, Livia Turco;
Sanità, Rosy Bindi.
I Governo D'Alema (21.10.1998 -
22.12.1999): Pari opportunità, Laura Balbo; Affari regionali, Katia Bellillo; Solidarietà
sociale, Livia Turco; Interno ed incarico per il coordinamento della Protezione
Civile, Rosa Russo Jervolino; Sanità, Rosy Bindi; Beni culturali e Ambientali, Giovanna
Melandri.
II Governo D'Alema (22.12.1999 -
25.04.2000): Pari opportunità, Laura Balbo; Affari regionali, Katia Bellillo;
Solidarietà sociale, Livia Turco; Politiche comunitarie, Patrizia Toia; Sanità,
Rosy Bindi; Beni e attività culturali, Giovanna Melandri.
II Governo Amato (25.04.2000 -
11.06.2001): Pari Opportunità, Katia Bellillo; Rapporti con il parlamento,
Patrizia Toia; Solidarietà sociale, Livia Turco; Beni e attività culturali, Giovanna
Melandri.
II Governo Berlusconi (giugno
2001- aprile 2005): Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo; Istruzione,
università e ricerca, Letizia Moratti.
III Governo Berlusconi
(23.04.2005 - 17.05.2006): Pari opportunità, Stefania Prestigiacomo; Istruzione,
università e ricerca, Letizia Moratti.
II Governo Prodi (17.05.2006 - 06.05.2008): Affari regionali e autonomie locali, Linda Lanzillotta; Diritti
e pari opportunità, Barbara Pollastrini; Politiche europee, Emma Bonino; Politiche
per la famiglia, Rosy Bindi; Politiche giovanili e attività sportive, Giovanna
Melandri; Commercio internazionale, Emma Bonino; Salute, Livia Turco.
IV Governo Berlusconi (08.05.2008
- 16.11.2011): Pari opportunità, Mara Carfagna; Politiche europee, Annamaria
Bernini Bovicelli (dal 27 luglio 2011); Gioventù, Giorgia Meloni; Turismo
(dall'8 maggio 2009), Michela Vittoria Brambilla; Ambiente, tutela del
territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo; Istruzione, università e ricerca,
Mariastella Gelmini.
Governo Monti (dal 16.11.2011): Interno, Anna Maria Cancellieri; Giustizia,
Paola Severino; Lavoro e politiche sociali con delega alle Pari opportunità,
Elsa Fornero.
Valentina
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