24 ottobre 2012

Chi è responsabile della violenza?




 Who's responsible for violence?

Recentemente ad una vicina sono entrati i ladri in casa. Da una finestra raggiungibile e priva di sbarre. Abbiamo tutti deplorato il fatto ed espresso solidarietà per il suo disagio e la sua paura, oltre che per il danno subito. Nessuno l’ha rimproverata di essere stata masochista  e di non essersi presa le sue responsabilità per non avere dotato il suo appartamento di sbarre o sistema d’allarme.

 

Leggo e sento invece spesso e volentieri  lezioni di vita variamente assortite a donne che hanno subito violenze e maltrattamenti, sia che siano riuscite ad uscire da una relazione violenta sia che non ce l’abbiano fatta. E cioè che la responsabilità è o è anche loro, per non avere immediatamente capito di essere di fronte  a un partner potenzialmente violento.  Esiste una complessità delle relazioni affettive violente che non può essere ridotta a buon senso spicciolo. Ma prima di tutto esiste chi commette un grave reato e chi lo subisce e l’idea che alcuni atti non siano leciti. Poi si possono mettere in atto  strategie, anche preventive,  per proteggersi dalla violenza,  che è meglio evitare che subire:  ma non possono venire prima delle coscienza condivisa e diffusa che l’uso della violenza, fisica o psicologica, non è accettabile e non è responsabilità di chi lo subisce ma di chi lo fa.  Se si rovescia l’ordine dei fattori, il risultato cambia, e quella condanna rituale della violenza che tutti si premurano comunque di fare risulta svuotata e dinutile.
Paola

Nessun commento: