...all'interno della rassegna Soggettiva - Immaginari Lesbici (che ringraziamo per aver accreditato il nostro blogghetto de/genere).
Il soggetto di Mutantes si racconta nel suo sottotitolo: femminismo porno punk. Virginie Despentes (vi segnalo un'intervista in francese), tra il 2005 e il 2009, ha intervistato il/lo/la/i/gli/le protagonist* del femminsmo pro-sex: Norma Jean Almodovar, Maria Beatty, Lynnee Breedlove, Catherine
Breillat, Siobhan Brooks, Sondra Goodwin, Scarlot Harlot, Maria Llopis, Lydia
Lunch, Beatriz Preciado, Carol Queen, Quimera Rosa, Nina
Roberts, Candida Royalle, Annie Sprinkle, Jackie Strano, Michelle Tea, Coralie
Trinh Thi, Del LaGrace Volcano, Linda Williams, Madison Young,
Itziar Ziga e molt* altr*.
Mutantes è un documentario che viaggia nel tempo (dagli anni ottanta ad oggi), nello spazio (dagli Usa alla Francia alla Spagna), nella storia e nelle storie (pornografia, drag king, prostituzione, teoria queer, fotografia, cinema, attivismo): sempre proiettato in avanti, come l'automobile su cui t'immagini viaggiare la regista nei primi minuti, sempre mantenendo la - e mantenendoti nella - complessità.
Terminata la proiezione, mentre tornavo verso casa in quello stato sospeso ed emozionante in cui i tuoi pensieri annegano nella sostanza liquida prodotta dall'agente che ti ha fatto riflettere per poi riemergere più lucidi e freschi, mi è tornata in mente una cosa di cui parlavo con Paola qualche giorno fa: molte femministe di una generazione precedente alla mia pongono il problema della trasmissione come fosse una questione che nasce e muore con loro (di memoria possessiva, generazioni un po' troppo vaste e trasmissioni auto-organizzate sebbene ignorate, ho già scritto qualcosa qui).
Mi chiedo: ma a nessuna salta mai in mente che ci sono anche altre narrazioni, narrazioni che un certo femminismo italiano ha ignorato e continua ad ignorare, narrazioni che la mia generazione e quella dopo di me hanno scelto di conoscere, indagare, percorrere?
Valentina
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