6 dicembre 2011

La manovra che scende dai Monti ovvero le domande vane di una cittadina svanita

Oggi sono stanca, stanchissima,
non mi mancano le parole
se ne affollano anzi troppe nel mio cervello
un mucchio di parole di marmo non lavorato
non c’é modo di farle uscire
senza spaccarmi la testa.

Non studierò le “156 pagine del pacchetto”
non oggi, che ho le lacrime agli occhi,
lacrime inutili le mie,
le lacrime invisibili di un contratto scaduto e non ancora rinnovato (ad libitum)
io non sono una cittadina.

Però ho una domanda
semplice, semplice:
Perché in questa manovra “necessaria” e “ineluttabile” che ammonta a più di 30 miliardi di euro,
solo 2 mld arriveranno dalla tassa sui capitali degli evasori rientrati anonimamente?
solo 450 milioni di euro arriveranno dalla cosiddetta tassa sul lusso?
Qualcuno mi può rispondere?

Una questione che comunque non mi riguarda
io non esisto
non ho diritti
sui nostri contratti, sui nostri corpi,
sui nostri presenti, sui nostri futuri,
si gioca una partita facile
noi siamo il morto
noi siamo proprio fuori dal discorso
noi non siamo un discorso.
Mi ricordo quando una postilla di una manovra dell’ultimo governo Prodi
tolse 20 euro al mese alla mia borsa di dottorato.
Con noi si fa così.

Penso dunque non sono
mi fanno concreta solo le mie parole
le mie parole che oggi sono di marmo non lavorato
fanno male ma devo lasciarle dentro la testa
per oggi.

Valentina

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