9 maggio 2013

Le donne libere/liberate e l'ordine maschile della società


Su questa finestra ultimamente è calata una spessa tenda di silenzio. Pesante, non fa passare l'aria e scherma fastidiosamente la luce.
Faccio molta fatica a prendere parola ... quello che mi accade intorno - dalla politica alla violenza sociale diffusa, alla grossolana verbosità che non ci da tregua a lavoro come per strada - accartoccia anche la più piccola velina di speranza. Eppure ci sono eventi che spingono a parlare anche se comprendo la sterilità del gesto.
Come se non bastassero i continui attacchi all'individualità femminile, all'autoderminazione delle donne, oggi si aggiungono nuovi e meschini insulti.
Le donne senza figli sono persone che non si assumono le proprie responsabilità e che non vogliono crescere. Questo più o meno ha detto il papa nella giornata dedicata alla figura della madre (tale nella coppia eterosessuale). Inoltre, se si è tanto irresponsabili da non avere figli e indossare i tacchi e magari il rossetto, e perchè no una canotta ora che viene estate, beh essere aggredite, per strada o in casa o sull'autobus, picchiate, violentate, sfigurate, uccise -  è cosa normale. E' cosa tanto normale da non dovere essere neanche discussa pubblicamente. E' certo non lo possiamo fare noi!
Una campagna di civiltà per il rispetto del corpo delle donne e non solo delle donne, ma anche di quello delle bambine e dei bambini, non è una nostra battaglia sorelle.
E' una battaglia tutta dei maschi, ma evidentemente sono troppo vigliacchi per poterla fare ad alta voce.
MGrazia

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